STUDIO LEGALE IORIO & MENZIONE
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Lo Studio legale prende il nome dai propri fondatori, Avv. Guglielmo Iorio e Avv. Amedeo Menzione ed ha sede a Napoli, alla Via Consalvo Carelli, 24, nel cuore del quartiere Vomero...
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Fondendo le comuni esperienze formative e professionali, lo studio legale Iorio & Menzione offre assistenza legale, giudiziale e stragiudiziale, in tutti i settori del diritto penale, civile, amministrativo e del lavoro.
Si laurea in giurisprudenza nel 2007 presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Prosegue il suo percorso formativo partecipando ad un master di specializzazione in “diritto penale di impresa” presso l'Università degli studii Luiss di Roma. Contemporaneamente inizia una proficua collaborazione con lo Studio Legale Peluso di Napoli occupandosi sin da subito di diritto penale bancario e finanziario redigendo...
Guglielmo Iorio
Avvocato
Nato a Ceglie Messapica (Br) il 27 agosto 1980. Si laurea in giurisprudenza nel 2006 presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e consegue il titolo di Avvocato nel 2009. Dal 2006 al 2015 ha collaborato con lo studio legale del Prof.Avv. Pasquale Troncone esercitando in tutta Italia la professione forense nell’ambito del diritto e della procedura penale...
Amedeo Menzione
Avvocato
Gisa Iorio
Avvocato
L’OMICIDIO STRADALE PUO’ ESSERE COMMESSO DA UN PEDONE?
Il codice penale non dice che l’omicidio stradale deve essere commesso necessariamente da chi si trova alla guida di un veicolo. Il reato, infatti, potrebbe essere integrato anche da un soggetto diverso e, quindi, anche da un pedone! Un esempio pratico può facilitare a comprendere meglio: poniamo che un soggetto decida di attraversare la strada in un tratto curvilineo con scarsa visibilità; proprio in quel momento, un motociclista che percorre la corsia, non avvedendosi dell’attraversamento improvviso, investe il pedone e cade dal mezzo, Supponiamo che, all’esito del sinistro, il pedone riuscirà a cavarsela mentre il motociclista perderà la vita a causa dello sbalzo dal veicolo conseguente all’investimento: in un caso del genere, è possibile che il pedone risponda del reato di omicidio stradale?
Teoricamente, è del tutto possibile. La norma che disciplina l’omicidio stradale, infatti, non impone che il fatto sia commesso per forza da chi si trovi a bordo di un veicolo, ma semplicemente da chi violi le norme sulla disciplina della circolazione stradale. Nel nostro caso, quindi, chi attraversa la strada in un tratto curvilineo trasgredisce alle regole del codice della strada e la sua condotta mette a repentaglio l’incolumità di chi circola in strada nel pieno rispetto delle regole. Ciò significa, quindi, che l’omicidio stradale può essere commesso anche dal pedone indisciplinato.
Teoricamente, è del tutto possibile. La norma che disciplina l’omicidio stradale, infatti, non impone che il fatto sia commesso per forza da chi si trovi a bordo di un veicolo, ma semplicemente da chi violi le norme sulla disciplina della circolazione stradale. Nel nostro caso, quindi, chi attraversa la strada in un tratto curvilineo trasgredisce alle regole del codice della strada e la sua condotta mette a repentaglio l’incolumità di chi circola in strada nel pieno rispetto delle regole. Ciò significa, quindi, che l’omicidio stradale può essere commesso anche dal pedone indisciplinato.
OMICIDIO COLPOSO STRADALE: QUANDO SUSSITE IL REATO?
In caso di omicidio colposo stradale, il guidatore è sempre responsabile? La Corte di Cassazione ha stabilito quando, in caso di omicidio colposo stradale, l’imputato deve essere ritenuto colpevole e quando, invece, il suo comportamento va considerato esente da qualsiasi tipo di responsabilità penale. Più in particolare, l’omicidio colposo stradale è un reato che prevede la morte di una persona verificatasi per un’azione di un utente della strada che ha tenuto un comportamento imprudente, negligente o dovuto ad imperizia. È molto chiaro, quindi, che l’azione colposa incriminata è posta in essere senza l’intenzione da parte del soggetto di porre in essere alcun reato che, invece, deriva, appunto, dalla imprudenza, dalla negligenza o dalla imperizia di chi commette l’azione delittuosa. La Corte di Cassazione, con la recente sentenza 121 del 2020, ci spiega che quando guidiamo siamo soggetti al codice della strada ed, in generale, siamo tenuti ad una guida prudente ed attenta nei confronti degli altri utenti della strada. Chi si pone alla guida di un veicolo, infatti, deve regolare la propria condotta in modo che la stessa non costituisca pericolo per la sicurezza altrui, a meno che le situazioni di pericolo non risultino del tutto imprevedibili. Nell’ambito della circolazione stradale, inoltre, bisogna tener conto degli elementi di spazio e di tempo nonché valutare se il conducente del veicolo abbia avuto qualche possibilità di evitare il sinistro. La prevedibilità e la evitabilità dell’omicidio colposo vanno valutate in concreto da parte del Giudice. La disciplina del Codice della Strada, infatti, contiene norme che estendono l’obbligo di attenzione e di prudenza sino a comprendere il dovere di prevedere le condotte irregolari altrui e tale obbligo, sempre secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, trova il suo limite naturale solo nella ragionevole prevedibilità degli eventi, oltre il quale non è consentito parlare di colpa.
Tutto ciò significa che poter vedere affermata la responsabilità penale del presunto autore di un omicidio stradale è tutt’altro che semplice e scontato, come potrebbe superficialmente sembrare, anzi; va precisato, infatti, che spesso, salvo situazioni conclamate, tale risultato è conseguenza di aspre e complesse “battaglie” processuali. Ciò in quanto non sempre la dinamica di un sinistro è lineare, né è sempre è detto che la morte della vittima sia stata causata dal sinistro; oltretutto, la casistica più diffusa induce spesso il difensore dell’imputato ad invocare, laddove non vi siano altre possibilità per mitigare la responsabilità del proprio assistito, il cd “concorso di colpa” tra l’autore del reato e la povera vittima. Come già ricordato, tutte le circostanze appena evidenziate dovranno essere valutate in concreto dal Giudice e per far sì che ciò avvenga è necessario portarle alla sua attenzione nel corso del giudizio attraverso una meticolosa attività probatoria di cui è onerato anche il difensore della persona offesa dal reato e che , nella maggior parte dei casi, determina la necessità di avvalersi della collaborazione di consulenti medico legali e tecnici altamente qualificati che contribuiscono in modo decisivo, mediante un approccio scientifico all’evento, al formarsi della prova.
Lo studio legale Iorio Menzione, in relazione a questo fondamentale aspetto, è solito analizzare tutti i casi di omicidio stradale sottoposti alla sua attenzione richiedendo, sin dalle fasi preliminari, pareri e relazioni ai propri consulenti di fiducia in modo da poter predisporre la migliore linea difensiva da sostenere in giudizio nell’interesse dei propri assistiti.
Tutto ciò significa che poter vedere affermata la responsabilità penale del presunto autore di un omicidio stradale è tutt’altro che semplice e scontato, come potrebbe superficialmente sembrare, anzi; va precisato, infatti, che spesso, salvo situazioni conclamate, tale risultato è conseguenza di aspre e complesse “battaglie” processuali. Ciò in quanto non sempre la dinamica di un sinistro è lineare, né è sempre è detto che la morte della vittima sia stata causata dal sinistro; oltretutto, la casistica più diffusa induce spesso il difensore dell’imputato ad invocare, laddove non vi siano altre possibilità per mitigare la responsabilità del proprio assistito, il cd “concorso di colpa” tra l’autore del reato e la povera vittima. Come già ricordato, tutte le circostanze appena evidenziate dovranno essere valutate in concreto dal Giudice e per far sì che ciò avvenga è necessario portarle alla sua attenzione nel corso del giudizio attraverso una meticolosa attività probatoria di cui è onerato anche il difensore della persona offesa dal reato e che , nella maggior parte dei casi, determina la necessità di avvalersi della collaborazione di consulenti medico legali e tecnici altamente qualificati che contribuiscono in modo decisivo, mediante un approccio scientifico all’evento, al formarsi della prova.
Lo studio legale Iorio Menzione, in relazione a questo fondamentale aspetto, è solito analizzare tutti i casi di omicidio stradale sottoposti alla sua attenzione richiedendo, sin dalle fasi preliminari, pareri e relazioni ai propri consulenti di fiducia in modo da poter predisporre la migliore linea difensiva da sostenere in giudizio nell’interesse dei propri assistiti.
INCIDENTE STRADALE: DENUNCIA PENALE
Gli incidenti stradali, purtroppo, sono oramai molto frequenti. Chi si pone alla guida di un qualsiasi mezzo di locomozione è chiamato, quindi, ad accettare il rischio che deriva dal circolare sulle strade; da ciò discende l’obbligo per tutti coloro che guidano un veicolo di doversi assicurare.
Come è ovvio, da un sinistro possono derivare conseguenze anche gravi alle persone coinvolte: vediamo quali.
Va premesso che, proprio in considerazione della straordinaria incidenza di questo fenomeno, il legislatore è recentemente intervenuto modificando sia il codice della strada che il codice penale: ferire o addirittura uccidere una persona, anche involontariamente, mentre si è alla guida, infatti, costituisce reato, sanzionato in modo tanto più severo quanto è più grave la condotta del responsabile. L’omicidio stradale colposo, ad esempio, è punito con la reclusione da due a sette anni, ma se la stessa condotta è commessa da chi si trova in stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica, la reclusione sale da otto a dodici anni. Se poi l’autore non si ferma a prestare soccorso, le pene sono ulteriormente aumentate.
L’incidente stradale, quindi, comporta denuncia penale quando dall’evento derivi la morte o una lesione grave o gravissima alla vittima. In tutti gli altri casi, la questione ha una valenza esclusivamente civilistica.
I reati previsti dal codice penale, dunque, sono due: l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali gravi o gravissime.
L’omicidio stradale si caratterizza per il fatto che la morte della persona deve derivare dalla violazione delle norme che regolano la circolazione stradale e per il fatto che non deve esservi l’intenzione di uccidere qualcuno, altrimenti si applicherebbe la disciplina prevista per l’omicidio con pene molto più severe. Analogo discorso per quanto riguarda le lesioni personali gravi o gravissime derivanti da sinistro. Anche in questo caso, infatti, occorre che la lesione derivi dalla violazione delle norme che regolano la circolazione stradale e che non vi sia l’intenzione di ferire qualcuno. Per avere rilievo penale, inoltre, la lesione deve essere almeno grave ed è tale quando dal fatto derivi una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa o una malattia o una incapacità di attendere alle proprie occupazioni per un tempo superiore ai 40 giorni o, ancora, quando produce un indebolimento permanente di un senso o di un organo.
La lesione personale è gravissima, invece, quando dal fatto derivi una malattia certamente o probabilmente insanabile, la perdita di un senso, di un arto, dell’uso di un organo o della capacità di procreare, la perdita o una grave difficoltà della parola, la deformazione o lo sfregio permanente del viso.
Se il sinistro, quindi, causa alla vittima lesioni gravi, la pena prevista è quella della reclusione da tre mesi ad un anno; se, invece, determina lesioni gravissime la pena prevista è quella della reclusione da uno a tre anni. Come per l’omicidio stradale, anche in caso di lesioni gravi o gravissime, la pena è aumentata al ricorrere delle circostanze aggravanti.
Ulteriore ipotesi di reato prevista dal codice penale è quella che punisce chi viene sorpreso alla guida di un veicolo in stato di ebbrezza; in questo caso, non è necessario aver causato un incidente stradale, ma è sufficiente che il tasso alcolemico del conducente sia superiore agli 0,8 g/l per essere passibile di arresto o ammenda.
Lo studio legale Iorio Menzione è specializzato in questo settore. Lo stesso ha curato infatti in maniera più che soddisfacente diversi casi di omicidio stradale e di lesioni derivanti da sinistro in tutto il territorio nazionale.
Spesso, infatti, capita che la vita di un proprio familiare possa essere spezzata o gravemente compromessa dalla superficialità e dalla distrazione di chi si pone alla guida di un veicolo. Il nostro studio, avvalendosi della proficua collaborazione di consulenti medico legali e di consulenti-periti altamente qualificati, si pone accanto ai familiari delle vittime per ricostruire in maniera dettagliata e coerente la dinamica dell’evento agendo, poi, nelle opportune sedi per dare “giustizia” alle stesse.
Come è ovvio, da un sinistro possono derivare conseguenze anche gravi alle persone coinvolte: vediamo quali.
Va premesso che, proprio in considerazione della straordinaria incidenza di questo fenomeno, il legislatore è recentemente intervenuto modificando sia il codice della strada che il codice penale: ferire o addirittura uccidere una persona, anche involontariamente, mentre si è alla guida, infatti, costituisce reato, sanzionato in modo tanto più severo quanto è più grave la condotta del responsabile. L’omicidio stradale colposo, ad esempio, è punito con la reclusione da due a sette anni, ma se la stessa condotta è commessa da chi si trova in stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica, la reclusione sale da otto a dodici anni. Se poi l’autore non si ferma a prestare soccorso, le pene sono ulteriormente aumentate.
L’incidente stradale, quindi, comporta denuncia penale quando dall’evento derivi la morte o una lesione grave o gravissima alla vittima. In tutti gli altri casi, la questione ha una valenza esclusivamente civilistica.
I reati previsti dal codice penale, dunque, sono due: l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali gravi o gravissime.
L’omicidio stradale si caratterizza per il fatto che la morte della persona deve derivare dalla violazione delle norme che regolano la circolazione stradale e per il fatto che non deve esservi l’intenzione di uccidere qualcuno, altrimenti si applicherebbe la disciplina prevista per l’omicidio con pene molto più severe. Analogo discorso per quanto riguarda le lesioni personali gravi o gravissime derivanti da sinistro. Anche in questo caso, infatti, occorre che la lesione derivi dalla violazione delle norme che regolano la circolazione stradale e che non vi sia l’intenzione di ferire qualcuno. Per avere rilievo penale, inoltre, la lesione deve essere almeno grave ed è tale quando dal fatto derivi una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa o una malattia o una incapacità di attendere alle proprie occupazioni per un tempo superiore ai 40 giorni o, ancora, quando produce un indebolimento permanente di un senso o di un organo.
La lesione personale è gravissima, invece, quando dal fatto derivi una malattia certamente o probabilmente insanabile, la perdita di un senso, di un arto, dell’uso di un organo o della capacità di procreare, la perdita o una grave difficoltà della parola, la deformazione o lo sfregio permanente del viso.
Se il sinistro, quindi, causa alla vittima lesioni gravi, la pena prevista è quella della reclusione da tre mesi ad un anno; se, invece, determina lesioni gravissime la pena prevista è quella della reclusione da uno a tre anni. Come per l’omicidio stradale, anche in caso di lesioni gravi o gravissime, la pena è aumentata al ricorrere delle circostanze aggravanti.
Ulteriore ipotesi di reato prevista dal codice penale è quella che punisce chi viene sorpreso alla guida di un veicolo in stato di ebbrezza; in questo caso, non è necessario aver causato un incidente stradale, ma è sufficiente che il tasso alcolemico del conducente sia superiore agli 0,8 g/l per essere passibile di arresto o ammenda.
Lo studio legale Iorio Menzione è specializzato in questo settore. Lo stesso ha curato infatti in maniera più che soddisfacente diversi casi di omicidio stradale e di lesioni derivanti da sinistro in tutto il territorio nazionale.
Spesso, infatti, capita che la vita di un proprio familiare possa essere spezzata o gravemente compromessa dalla superficialità e dalla distrazione di chi si pone alla guida di un veicolo. Il nostro studio, avvalendosi della proficua collaborazione di consulenti medico legali e di consulenti-periti altamente qualificati, si pone accanto ai familiari delle vittime per ricostruire in maniera dettagliata e coerente la dinamica dell’evento agendo, poi, nelle opportune sedi per dare “giustizia” alle stesse.